Redemption Song – L’inno di libertà e di redenzione di Bob Marley
Redemption Song – L’inno di libertà e di redenzione di Bob Marley
Appuntamento n.68
Redemption Song – L’inno di libertà e di redenzione di Bob Marley è il sessantottesimo appuntamento dedicato alla rubrica a cura di Ezio Guaitamacchi: a song a day keeps the virus away.
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Una rubrica periodica che tratterà, citando le sue parole “storie, curiosità e riflessioni legate alle canzoni che hanno fatto epoca. Quelle che, pur scritte anni fa, sono ancora di un’attualità disarmante“.
Il contesto
È l’ultimo singolo registrato da Bob Marley prima della sua morte avvenuta l’11 maggio del 1981. Lui, artista pieno di spiritualità, scrive un vero e proprio inno di libertà e redenzione. La canzone si chiama “Redemption Song” e diventerà uno dei pezzi più belli e più amati del repertorio di Bob Marley, anche se non è un brano tipicamente reggae, anzi lo si potrebbe definire una folk ballad quasi d’altri tempi.
Quando Marley incide questa canzone è ormai malato di cancro, di quel cancro che lo porterà alla morte e che lui, seguendo i dettami della sua religione, si rifiuta di curare utilizzando medicinali o sostanze chimiche.
Il brano prende spunto da un discorso del grande politico e patriota giamaicano Marcus Garvey, il quale diceva che era tempo per tutti di emanciparsi dalla schiavitù mentale, perché nessuno tranne noi stessi possiamo liberare le nostre menti.
La canzone di Marley non diventa solo un inno di libertà e di redenzione, come si diceva prima, ma è stata ricantata da tantissimi artisti, e ancora oggi è una colonna sonora straordinaria proprio nei giorni in cui stiamo riassaporando il gusto della libertà.
Guarda il video condotto da Ezio Guaitamacchi
La rubrica continuerà con piccole pillole periodiche riguardo artisti e riferimenti storici differenti.
E per scoprire il prossimo appuntamento, ripassate da BLOM – Blog of music. Vi aspettiamo!
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