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Riflessioni sul mondo musicale – L’esperienza di Los Angeles #2

[Tempo di lettura ca. 5 min.]

Durante le giornate ricche di incontri, l’esperienza di Los Angeles mi ha portato porta a fare delle riflessioni sul mondo musicale, che volevo condividere con voi.

Gli incontri

Gli incontri svolti in città si sono alternati con artisti e operatori del settore professionale, alcuni dei quali anche molto noti.

La possibilità di parlare della situazione attuale del mondo lavorativo e di poterli comparare con le loro esperienze sul territorio in tempi precedenti, in alcuni casi fino ai primi duemila e in altri fino agli anni ‘ottanta, ha permesso di mettere in luce le differenze. In alcuni casi molto importanti.

Il mondo lavorativo di oggi 

Secondo me è molto importante sfatare il mito che in città come questa si possa sfondare semplicemente per avere avuto il coraggio di trasferirvisi…

Sicuramente si è in un posto iper-stimolante e che ti spinge a metterti in gioco, ma è anche un posto in cui milioni di artisti si riversano con la stessa aspirazione.

Questo ha degli aspetti positivi, come il fatto che devi essere molto competente e competitivo, e aspetti negativi, ad esempio che sei una “goccia nel mare”. O in questo caso nell’oceano…

Solo per farvi un esempio, nelle varie giornate ho avuto il piacere di conoscere un fonico che ha lavorato con molti nomi importanti (veramente stratosferici, che tutti conosciamo), e solo perché si stava parlando di alcuni brani degli anni ’70/’80, si è seduto al piano e si è messo a suonare come potrebbe un professionista. Quando gli ho chiesto se fosse diplomato, mi ha detto di no e che il suo strumento in realtà sarebbe la chitarra. 

Cosa voglio dire con questo? Che una persona il cui ruolo era fonico, in realtà suona meglio di molti che si dichiarano professionisti… Immaginate il livello che bisogna avere per essere competitivi.

Un altro esempio è stato vedere, durante una sessione di registrazione in uno studio noto, il drum tech che preparava la microfonazione. Sarebbe normale, se non fosse che lui di solito suona per i migliori artisti della città, tra cui Steve Lukather dei Toto

Ecco questa è un’altra cosa molto bella secondo me. Essere grandi senza sentirsi degli Dei. Molti avrebbero da imparare su questo punto.

Inoltre vi sono tutte quelle persone che magari studiano anche in città (basta ricordare uno su tutti, il Musicians Institute) e ovviamente sono altri potenziali colleghi che in alcuni casi hanno anche una corsia preferenziale, dato che magari nell’istituto stesso si creano nel tempo i primi contatti di lavoro.

Il musicista oggi e i socials

Ho avuto il piacere di partecipare ad una cena informale in cui vi erano diversi colleghi, molti di loro vivono lì da oltre 15 anni. Hanno pertanto vissuto anche il cambiamento attuato dall’arrivo dei social. E questo mi ha dato ulteriori spunti di riflessioni sul mondo musicale attuale.

Vi erano diversi strumentisti: batteristi, chitarristi e un bassista.

La cosa più forte che arriva dai loro discorsi è il fatto che il lavoro del musicista è sempre più a 360 gradi. Molti di loro, anche se ottimi strumentisti, lavorano anche come produttori, per la realizzazione di musiche per film, telefilm e pubblicità. Dunque, oltre ad essere padroni del proprio strumento, hanno una conoscenza avanzata della Music Production

E quando dico avanzata, lo è nel vero senso della parola. Alcuni di loro realizzano musiche per prodotti che vanno su Netflix ad esempio, giusto per intenderci. E che magari avete ascoltato anche voi vedendo una pubblicità o un film.

Oltre al fatto che bisogna anche produrre, come oramai si sa, una continuità di contenuti sui propri canali ufficiali social.

Ma questo lo abbiamo già visto negli ultimi anni, anche nomi immensi della musica mondiale hanno iniziato a creare contenuti sempre migliori per diversi motivi secondo me.

Uno è per essere fruibili anche dalle nuove generazioni, due perché anche gli amanti dei supporti della musica tradizionali hanno sempre in mano oramai uno smartphone.

I social hanno cambiato le abitudini e di conseguenza la musica e la sua fruizione

L’importanza dei social e l’essere al passo con i tempi è stato un punto largamente trattato con Alex Alessandroni jr (Bobby Brown, Whitney Houston, Natalie Cole, Paul Stanley, ecc.) durante un incontro nei giorni successivi al NAMM, nel quale mi ha dato tanti spunti ed idee da sviluppare. E lo ringrazio per questo. 

Mi ha colpito e fatto pensare la sua frase riguardo il fatto che se lo fanno artisti come Herbie Hancock e altri del calibro, che sicuramente non avrebbero necessità di farsi conoscere, perché un musicista più giovane e non noto dovrebbe non farlo

È indubbio che la strada dei social e del web in genere deve essere considerata. Basta vedere cosa hanno combinato canali come Drumeo con Jared Falk e similari.

Spero di aver dato qualche spunto per fare delle riflessioni sul mondo musicale.

Vuoi saperne di più 

Se vi ho incuriosito un po’, seguite gli altri articoli scritti durante il soggiorno a Los Angeles.

Una serie di articoli per tenervi aggiornati su cosa succede, con vari contenuti foto e video.

Oltre che in homepage, troverete i link nella mia raccolta cliccando qui.

Perciò vi raccomando, passate a controllare!

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Alex Bonacci

Batterista e direttore del centro di formazione "Perform - School of music", è inoltre Center Examination Manager dell' RSL Awards. Insegnante abilitato "La casa del batterista" e direttore della sede ufficiale di Torino del circuito nazionale. Ha accompagnato diversi artisti in molti contest come Heineken Jammin Festival, International Pop Overthrow, Premio Musicultura (Ex premio Recanati), Cornetto Free Music, Coca Cola Contest, Rock Targato Italia, etc. con partecipazioni radio/televisive da Rock TV a Rai Due, da Radio Due a Sky, RTL 102,5, ecc. Ecco alcuni tra i musicisti e professionisti del settore con i quali ha collaborato, live e/o in studio: Tony Levin, Roberto Diana, All the Mornings of the World (Heineken Jammin Festival 2012 finalist), Alessia D’Andrea, JP Cervoni, i Vincent, Stephan Zeh, Elisabetta Coraini, Rick Romano, Vince Tempera, James Raymond, Brian Ray, Stefano Olla, Lowlands (tour europeo “Gypsy child Tour 2011”), Florian Opahle, Ive (finalista all’Eurovision 2009), Franco Catricalà, Ivan Battistella, “Rigo” Righetti, Dj Molella, Emanuele Frusi, Simone Borghi, Timerec e molti altri.

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