The Gnarl
L’insegnamento più importante dei dieci anni da chitarrista da strapazzo negli Introvabili (2004-2014, goliardico esperimento post-liceale all’insegna del “Punk Rock Baldoria” alimentato a Moretti) è il seguente: la sezione ritmica è tutto.
Per cui, appesa la chitarra al chiodo, mi ritrovo quasi per gioco a dedicarmi ad uno studio assai più diligente della batteria e lì mi si apre un mondo…
Nella mia esplorazione musicale inciampo nel nostro luminare dal nome che è tutto un programma: Emmett Jefferson Murphy III anche conosciuto con il solo e più pratico Murph ovvero il batterista dei Dinosaur Jr.
Non credo ci sia bisogno di presentazioni del gruppo, eclettica pietra miliare di una pletora di generi a cavallo fra anni ’80 e ’90. Del buon Murph invece, le informazioni sono poche e si evincono perlopiù dalle rare interviste rilasciate. Qua trovate una fra le più ricche da cui prendo spunto per il titolo.
Sì perchè “The Gnarl” è quella miscela di ferina e brutale potenza musicale che si fonde alchemicamente con rabbiosa e sognante malinconia. Quel quid nelle canzoni che fa venire la pelle d’oca (altri portatori sani più recenti di questo virus furono i mai troppo rimpianti Crash of Rhinos con i loro due unici, indimenticabli album Distal e Knots ).
I Dinosaur Jr. ce l’hanno e Murph vi contribuisce con la potenza tribale della batteria: pieno, grasso e colloso nella cassa e nei tom con tocchi che sembrano fondere i suoni dei pezzi del kit come in una lava primordiale. A questi fanno da contraltare crash e ride quasi eterei, con giochi di aperture micrometriche e fulminee sul charlie.
E poi, il drag sul tempo, che sembra affossare, rallentare ed invece raccoglie, unisce e poi scaraventa in avanti tutto il gruppo. Bestiale.
Per intenderci, vi propongo un gustoso mini live in radio che vi spara subito in faccia la ottima The Lung e in chiusura The Wagon:
E voi, avete trovato il vostro Gnarl?
Ben fatto!
Scelta veramente particolare e sicuramente non di “massa”. Ottimo per stimolare a cercare sempre qualcosa che vada oltre i soliti nomi spesso citati negli articoli batteristici.