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Qual è Il “posto giusto” della chitarra? Grazie Corrado!

Mi chiamo Antonino Urzì, in molti mi conoscono come Toni, Tonaz, Tonazza ed altri nomignoli vari…suono da tanto (25 anni circa) ma studio da poco (troppo poco) .

Come per molti, il mio primo approccio con uno strumento musicale è stato con il flauto dolce alle medie, esperienza decisamente traumatica…sono quindi stato “iniziato” in terza media alla “pianola” con risultati decisamente più gratificanti. In realtà iniziai per un certo interesse verso la compagna di classe che frequentava lo stesso corso, ma questa è un’altra storia. Muovo quindi i miei primi passi nella musica provando a replicare tutto ciò che sentivo. Ricordo in particolare i tentativi di suonare “The show must go on” dei Queen. La cassetta di Innuendo l’ho letteralmente divorata. Ricordo di averla comprata perchè mi ero innamorato dello spot di Grand Prix in cui c’era appunto il solo di Brian May. In realtà ero già ammaliato dalla chitarra, ma non lo sapevo ancora.

Dopo la prima superiore, scopro che suonare la “pianola” non fa molto per me, poi è scomoda da trasportare, non puoi portarla neanche in gita scolastica, ma soprattutto alle fanciulle non interessa.

L’estate tra la prima e la seconda superiore si compie quindi la svolta. In casa c’è la vecchia chitarra di papà, che mi da le prime dritte ed inizio a strimpellare. Fa lo stesso anche mio fratello, ma molla molto presto. In famiglia c’è anche uno zio chitarrista professionista in Svizzera, dal quale arrivano un sacco di dritte, ma soprattutto la prima chitarra elettrica (che suonavo amplificata dal CantaTu, ve lo ricordate? niente commenti vi prego).

Continuo a suonare tutto quello che mi capitava, o meglio ci provavo, con i primi gruppetti nati tra amici. Si passava da Guns ‘n! Roses, Nirvana, Hendrix, Clapton, Iron Maiden, Alanis Morisette e quant’altro c’era occasione di suonare N.B. nel frattempo avevo recuperato un vero amplificatore per chitarra

La svolta però avviene quando decidiamo di trasformare la mia allora cover band generalista con voce femminile, i “Soundfactory” in un tributo ad Elisa. Attratti dal mondo delle sequenze su mini-disc che tanto prendevano piede all’epoca abbiamo di fatto creato un primo embrione di Tribute Band quando ancora non andava di moda, correva l’anno 2002. Diventeremo solo successivamente “Gift – Elisa Tribute Band”.

E’ infatti studiando gli arrangiamenti di chitarra di “Pipes & Flowers” e di “Then comes the Sun” che mi rendo conto di come le chitarre suonassero “enormi” con parti in realtà leggere e relativamente semplici sapientemente incastrate nell’arrangiamento. Scopro quindi che l’autore di ciò è un certo Corrado Rustici, che grazie a X4M ho avuto anche il piacere di conoscere durante una masterclass, inizio quindi ad interessarmi ad altre produzioni da lui seguite e capisco finalmente qual è il “posto giusto” della chitarra in un arrangiamento.

Grazie Corrado!

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