NON CREDETE A NULLA DI CIÒ CHE VI DICO!
La nuova rubrica “La palestra vocAle“ di Alessandra Turri prende il nome dal progetto didattico omonimo di cui è autrice.
La redazione di BLOM
Gli articoli tratteranno diversi argomenti che forniranno spunti riguardo l’approccio allo studio del canto e alle esperienze professionali.
Con il secondo articolo “NON CREDETE A NULLA DI CIÒ CHE VI DICO!”, Alessandra Turri continua la serie di pubblicazioni iniziata proprio ad agosto.
NON CREDETE A NULLA DI CIÒ CHE VI DICO!
Mi spiego.
Non credete a nessuno ciecamente ma fatevi guidare da chi è più esperto e ha fatto tesoro della sua esperienza, sperimentando però su voi stessi tutto ciò che vi viene detto e non prendete per oro colato tutto quanto. Questo renderà la vostra esperienza più reale e il vostro corpo imparerà più in fretta e in modo più naturale.
Piccola digressione: ricordate la famosa frase di Cartesio “Cogito ergo sum” (Penso quindi sono)? Agostino l’aveva anticipato dicendo “Dubito ergo sum” (Dubito quindi sono). L’insieme delle due cade a fagiolo con il mio concetto: “Dubito ergo cogito ergo sum”. Imparare è dubitare di qualsiasi cosa, studiare, provare e poi farla propria. Ciò che impari in questo modo prende vita, è parte di te, e non ci pensi più, diventa naturale.
Tutto quello che scriverò qui, tutto quello che “insegno” (preferisco dire appunto “passo la mia esperienza”) è frutto dei miei studi e della mia vita da cantante e da insegnante; tutto, dai concetti più banali (che risultano tali solo perché frequenti e conosciuti dai più, non perché siano meno importanti) a quelli più complessi (che risultano tali solo perché non li conosciamo ancora).
Quando, dopo gli studi e una intensa attività live ho deciso, pur cantando ancora molto, di dedicarmi un po’ più intensamente all’insegnamento, sono tornata indietro con la memoria e mi sono chiesta: Come avrei voluto fosse la mia insegnante di canto? Cosa avrei voluto sapere da subito per poter superare alcuni ostacoli più velocemente?
E così ho cercato di individuare il modo più efficace per guidare con la mia esperienza qualunque tipo di allievo rendendolo il più possibile e il prima possibile indipendente.
In questa rubrica quindi voglio raccontarvi quali sono i punti per me necessari da considerare, comprendere e coltivare per essere, in quanto cantanti, la versione migliore di sé.
Per esempio, mi piace spesso, quando spiego un argomento, fare confronti con momenti di vita reale. Molti elementi analizzati dalla tecnica sono in fondo meccanismi che attuiamo inconsapevolmente in determinati momenti dati da forti esigenze espressive (ne parlerò meglio in uno dei prossimi articoli).
Piccola, gigante postilla: nella musica, così come, secondo come la vedo io, nella vita, non si finisce mai di imparare e migliorare.
È un continuo “work in progress”.
L’importante è accogliere le sfide come opportunità e quindi con entusiasmo ricordandosi sempre il forte “perché” che ci ha spinti ad iniziare e poi a scegliere di continuare.
Per informazioni sui corsi di canto che svolgo presso la Perform School of music oppure per il progetto didattico “La palestra vocAle” (da cui prende il nome la rubrica), visita la pagina dedicata sul sito ufficiale.