Lo strumento che non vedi
La nuova rubrica “La palestra vocAle“ di Alessandra Turri prende il nome dal progetto didattico omonimo di cui è autrice.
La redazione di BLOM
Gli articoli tratteranno diversi argomenti che forniranno spunti riguardo l’approccio allo studio del canto e alle esperienze professionali.
Con il terzo articolo “Lo strumento che non vedi”, Alessandra Turri continua la serie di pubblicazioni iniziata proprio ad agosto.
Il canto è un atto che coinvolge interamente pensiero e corpo.
La nostra voce è uno strumento che ci fa compagnia da quando siamo nati, ma che non possiamo vedere.
Lo studio di uno strumento e i sensi coinvolti
Quando ci si approccia ad uno strumento, normalmente si utilizzano i sensi per suonarlo e tra i sensi, con il tatto e l’udito la fa da padrona la vista.
Eh già, prima di tutto impariamo a riconoscere com’è fatta, per esempio, una chitarra. L’insegnante spiega che c’è un manico e lo vedi, con i tasti, e li vedi, e le corde, e le vedi, e la cassa di risonanza e la vedi…e le tue dita, che vanno messe così…e le vedi.
Con il canto? No, non vedi quasi niente.
Lo so sto scrivendo banalità, ma ci pensate quanto può essere più difficile non avere idea di quello che si sta facendo mentre si produce il tale suono per imitazione?
Detto tra noi non sarebbe neanche un gran bello spettacolo aprirmi una zip nella gola all’altezza della laringe e farvi vedere le corde vocali e tutto il resto, ma forse aiuterebbe ad essere più consapevoli.
La consapevolezza, si sa, rende liberi.
Il nostro strumento
Cosa si può fare quindi?
Bisogna imparare a “vedere” lo strumento. E nel nostro caso è lo strumento che non vedi.
Detto in estrema sintesi, la nostra voce dipende anatomicamente da:
- Il MOTORE: la respirazione
- La SORGENTE: corde vocali
- Le CASSE DI RISONANZA: tratto vocale e vari muscoli del tronco
Generalmente trovo molto utile spiegare i vari elementi anatomici facendo esempi pratici di utilizzo della voce nella vita di tutti i giorni.
Infatti usiamo la nostra voce, a volte nel modo giusto a volte in modo sbagliato, ma sempre inconsapevolmente, sia essa parlata o cantata.
La tecnica vocale si basa proprio sull’utilizzo del nostro strumento con una visione chiara d’insieme.
Il canto e la tecnica
Ora, prendendo spunto dal quesito “è nato prima l’uovo o la gallina?” vi chiedo: “è nato prima il canto o la tecnica?”. Facile, è nato prima il canto!
Questo è un concetto importantissimo da ricordare mentre ci si approccia allo studio di questo affascinante strumento e ve lo spiegherò meglio nella prossima puntata.
Formazione e didattica
Per informazioni sui corsi di canto che svolgo presso la Perform School of music oppure per il progetto didattico “La palestra vocAle” (da cui prende il nome la rubrica), visita la pagina dedicata sul sito ufficiale.