L’importanza di saper ascoltare
Gusti musicali: percezioni e (pre)giudizi
La rubrica dedicata all’ascolto consapevole: perché ti piace una canzone? Perché non sopporti quel genere? Non ti piace o non lo capisci?
E se non lo capisci, è perché non hai consapevolezza del suo linguaggio?Un viaggio nella comprensione dell’ascolto dei brani,
La redazione di BLOM
a cura di Nicolò Ugolini
Cosa significa ascoltare una canzone
Tra le conclusioni del precedente articolo, si è detto che non siamo in grado di analizzare tutto ciò che succede in un brano di musica elettronica con la stessa facilità con cui comprendiamo un pezzo suonato da strumenti reali. Dobbiamo però fare alcune precisazioni.
Ad esempio, suonare uno strumento può essere utile per farci capire che al minuto 1.26 del brano che vi lasciamo di seguito (e che purtroppo per voi avrete già sentito), non avrete difficoltà a sentire un cambiamento nella suddivisione ritmica. Oppure, non avrete probabilmente difficoltà a replicare, anche senza essere cantanti provetti, la melodia del sintetizzatore al minuto 0.40.
Vi potrà sembrare banale, ma se ci riuscite non è (solo) per via di un talento innato, ma soprattutto perché, per il fatto stesso di suonare uno strumento, avete una competenza musicale in ogni caso superiore a quella dell’ascoltatore medio.
Cosa mi sto perdendo?
Ciò che però vi riesce molto più difficile rispetto a quando ascoltate un pezzo di Miles Davis è capire da dove diavolo vengano fuori tutti quei suoni. Sintetizzatori, direte voi. Certo, ma concretamente in che cosa consiste questo sintetizzatore?
Ovviamente, con un po’ di orecchio e di pratica si può imparare a distinguere i vari effetti e ad associare ogni suono a “qualcuno che fa qualcosa” come accade per i brani suonati dal vivo. Questo diventa possibile solo ad un ascolto attento e prolungato di questo genere e con pratica ed esercizio costanti, proprio come per qualunque altro strumento e genere musicale.
Siamo dunque ascoltatori profani di questo genere dal momento che comprendiamo solo una minima parte di ciò che sentiamo. Alcuni cambiano canzone infastiditi, altri ascoltano distrattamente, molti colgono meno della metà delle cose che succedono in un pezzo di musica elettronica.
Nessuno ascolta un brano come questo di Martin Garrix con la stessa apertura mentale con cui ascolta i Led Zeppelin. Sia chiaro, non stiamo dicendo che Martin Garrix (che personalmente non apprezzo più di tanto) e i Led Zeppelin siano la stessa cosa, né che vadano ascoltati nello stesso modo. Ma vorremmo farvi riflettere su un punto: molti di questi DJ hanno milioni di ascoltatori ogni mese, possibile che nessuno di questi capisca nulla di musica?
È bello ciò che piace
Capiamo mediamente poco di questi generi musicali perché abbiamo una formazione completamente diversa, ma liquidare tutto come se si trattasse solo di sintetizzatori e tamarri in vena di ballare fino a non sentire più i piedi mi sembra un po’ affrettato. Proprio perché capiamo meno del solito, musica di questo tipo, a nostro parere, è ciò che più ci permette di riscoprire un ascolto “ingenuo” della musica.
Se questo può sembrare scoraggiante, perché proprio non ci vanno giù questi rumori fastidiosissimi, forse il problema non è la musica, ma l’ascoltatore. Capire di più su come si crea un singolo suono ci riporterebbe a sentire questa musica come una moltitudine di strumenti diversi che suonano assieme; non fare questo sforzo ci consente invece di concentrarci su altri aspetti interessanti di questo genere, come vedremo la prossima volta.