La Giusta Strada

La prima volta che ho visto una chitarra avevo 5 anni, stavo frugando nel sottotetto della mia vecchia casa per cercare qualsiasi cosa poteva suscitare il mio interesse per gioco, trovai una custodia nera. Sentivo che mi nascondeva qualcosa, ne ero attratto come una calamita, senza dire niente a nessuno l’ho aperta con fatica e all’interno una fodera di pelo accoglieva una Gibson SG dell’82, non lo sapevo ancora. Subito la rimisi apposto, in colpa, come un bimbo che ha rubato delle caramelle. Questa sembrava una di quelle cose importanti che non mi dovevano essere ancora accessibili. Giorni dopo chiesi insistentemente ai miei genitori di prenderla e portarla giù dal sottotetto, era troppo pesante per la mia età. Divenni sempre più insistente al punto che i miei dovettero prendermela nonostante mio padre stesse facendo lezione, disturbando tutti. Fu mia madre a mettermela in mano la prima volta e ne fui subito abbagliato, solo rimasi deluso perchè non faceva quel suono rock che speravo facesse da sola, mi dissero che ci voleva un amplificatore, un cavo non pensavo fosse così complicato, credevo che bastasse fargli fare qualsiasi rumore possibile per ottenere quel suono distorto e graffiante caratteristico dei guitar hero. Era la chitarra con cui mio padre suonava Black Sabbath e Creedence Clearwater Revival negli anni ’80, la famosa “diavoletto”. Deluso la lasciai nella custodia in piena auto svalutazione. Tanti anni dopo quando ne avevo 12, un mio Grande amico Matteo Gurrieri suonava già da un anno ed ero rimasto shoccato da quello che sapeva fare, puntualmente gli chiedevo com’era possibile fare quei suoni ad esempio dei Muse in Hyper Music, e lui pazientemente assecondava la mia ignoranza dicendomi che con gli accordi giusti era possibile ottenere quei suoni. https://www.youtube.com/watch?v=wBlcOR3WMAU

Incominciai a suonare grazie a lui, presi quella chitarra e scoprii che per fare dei “suoni rock” si poteva cominciare a suonare dal dodicesimo tasto, mi cambiò la vita un accordo di quarta giusta sulla quarta e terza corda, mi scattò una scintilla. Cominciai a prendere lezioni dal mio primo insegnante di chitarra, Orazio Fontes. https://www.youtube.com/watch?v=sZ0Y6vlrh44

Presi lezioni per circa un anno con continua frustrazione, non mi sentivo in grado, sopratutto di fronte al mio maestro, un chitarrista formidabile, e di fronte al mio amico che involontariamente mi umiliava totalmente con la sua bravura. La scuola mi dava problemi, ero un lavativo su tutti i fronti, un inadatto tra vari tira e molla, avevo sempre i miei idoli là sopra e io qua sotto. I Led Zeppelin, quell’urlo di Whole Lotta Love, pezzo amato da mio padre, l’adrenalina, il doom di Paranoid dei Black Sabbath, e sopratutto il primo riff che sia mai riuscito a suonare, Smoke on the Water dei Deep Purple, ovviamente. (L’urlo a 3:36) https://www.youtube.com/watch?v=HQmmM_qwG4k

Dai 12 anni sentivo tutta la musica più adrenalinica possibile, la notte a letto, sognando di essere su un palco e la folla che gridava, un dio in terra, come Jimmy Page.

A 14 anni ho scoperto Eruption di Van Halen e i Necrophagist, la musica più difficile che avevo mai sentito, mi shoccò totalmente. Volevo, e dovevo suonarli. A forza di tab e frustrazione mi chiusi nella mia stanza per qualche anno, a 16 anni sapevo strimpellare Epitaph, Diminshed to B, Stabwound, ma non ancora i soli. Finalmente avevo trovato un appartenenza, una strada, quella giusta. Adesso avevo il coraggio di confrontarmi con gli altri, finalmente un po di sana arroganza. Il virtuosismo, volevo dimostrare agli altri che valevo qualcosa, così mi cimentai nelle tecniche più difficili possibili. Suonai nei miei primi gruppi death metal con un batterista incredibile Michele Barrano, le prime composizioni, la sala prove, tutto grazie alle tecniche imparate dai Necrophagist, il tapping, lo sweep picking, la plettrata alternata a velocità impossibili, la sfida con se stessi.

Muhammed Suiçmez

Questo personaggio sconosciuto a molti, a 14 anni registrò il suo primo album “Onset of Putrefaction” su influenze brutal, scrisse TUTTO da solo, batteria, basso, due chitarre, voce, testi. Un prodigio, uno spasmodico uso di legato, sweep picking e neoclassicismi; alternate picking da fare girare la testa, tempi dispari..fu Epitaph (2004) a shoccarmi totalmente. La prima volta che sentii la title track non credevo nemmeno che fossero delle chitarre a poter emettere quei suoni. https://www.youtube.com/watch?v=u4jUGFAg2LA

Grazie a questo fenomeno scoprii Prokofiev e la musica classica. (3:43) https://www.youtube.com/watch?v=tIyvB2nxaD0
https://www.youtube.com/watch?v=bBsKplb2E6Q

E infine questo sono io a 16 anni a dannarmi la vita per emulare questo grandissimo artista.

One thought on “La Giusta Strada

  • Perform School of music
    17 Novembre 2019 alle 2:37 PM
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    È bello vedere in questo articolo, come in altri del blog, l’importanza che hanno i primi ascolti avvenuti grazie alla famiglia e gli amici.
    Dimostra una volta di più come sia importante l’ambiente e gli stimoli che un bambino, o comunque un giovane, ha durante la sua giovane età.

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