Alex BonacciInsegnanti

La formazione in un anno particolare come questo

La formazione musicale in un anno particolare come questo, colpito dal Covid-19

Premessa

La formazione in generale ha avuto un duro colpo negli ultimi mesi in cui la pandemia Covid-19 ha messo ancora più in evidenza ciò che in realtà era già la normalità: cioè una inadeguatezza della formazione.

Questo penso possa essere visibile anche nella formazione musicale che spesso viene vista come un posto più o meno di aggregazione per il semplice passaggio di nozionistica e tecnica da alcune persone che dovrebbero essere più preparate a quelle meno preparate.

Non l’ho mai vissuta in questo modo personalmente.

La formazione musicale

La “scuola” di musica o (come a me piace scrivere perchè mi fa pensare di più a cosa serva) il “centro di formazione” dovrebbe essere un ambiente (fisico o metafisico) in cui lo stimolo pervenga da tutto ciò che fai, dici e che ti dà modo di interagire e di conoscere.

Va ben oltre la semplice lezione con il compito da portare la prossima volta. Intendiamoci, serve anche quello, ovviamente.

Ma il momento di confusione e disperazione appena vissuto in seguito al lockdown, ha dimostrato che non tutti siano riusciti a gestire l’emergenza. Un’emergenza che, come ripeto, la pandemia ha solo messo maggiormente in evidenza. Ma che era già radicata.

L’uso della tecnologia

Molti si sono concentrati sull’uso della tecnologia, come se quello potesse fornire una soluzione.

Ma anche in quel caso, il “mezzo” ha inesorabilmente messo in evidenza che chi aveva problemi nella normale gestione della formazione, la tecnologia ha spietatamente esaltato la propria inadeguatezza.

Un noto personaggio, durante un’intervista con Monty Montemagno durante il lockdown, aveva approfondito il discorso (che condivido pienamente) per il quale si stava facendo un errore basilare: se vuoi usare nuove tecnologie applicandolo ad un vecchio metodo… Hai sbagliato (o perso) in partenza.

Gli esempi si sprecano per rendere il concetto in maniera semplice: pensate di voler mettere benzina in una macchina totalmente elettrica, o accendere con un accendino una sigaretta elettronica. O una lampadina, semplicemente perché prima erano candele. Tutto diventa quasi ridicolo. Imbarazzante se si immagina la persona che tenta di fare queste cose.

Ecco, secondo me è stato fatto con la formazione.

Ho cercato di non cadere in questi errori. Ho cercato di riflettere con i collaboratori e di applicare questo concetto a ciò che abbiamo sempre offerto. Reinventando. Cambiando “pelle”. Mutando.

D’altronde, come diceva Darwin, parafrasando: non sopravvive il più forte. Ma chi ha maggiore capacità d’adattamento.

Riflessioni

Sicuramente sono pensieri che possono sembrare strani, ma sono anche sicuro che lo scossone è stato forte.

C’è chi si è reinventato, chi si è abbattuto, chi è stato travolto dai cambiamenti, chi ancora deve capirlo…

Magari sono solo pensieri notturni. Oppure un semplice sfogo, in stile brainstorming. Magari pensieri sconclusionati dopo mesi di lavoro a rigenerare tutto, in modo nuovo.

O semplicemente riflessioni.

Conclusioni

Sicuramente nel nostro settore, ancora di più, è stato un “black out”. Un po’ come quando dici che faccio? “Ctrl+alt+canc”? Ma no… Spegni e riaccendi brutalmente.

Ecco, il nostro settore è stato “spento” e qualcuno lo ha riavviato o ci sta provando. Ma c’è chi pensa che sia la macchina di prima, che parte la schermata e metti la tua solita password e via.

Non penso. Qualcuno ha cambiato più di un pezzo durante quel “riavvio”.

E chi non se ne accorge, andrà in “crash”.

Link e approfondimenti

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Alex Bonacci

Batterista e direttore del centro di formazione "Perform - School of music", è inoltre Center Examination Manager dell' RSL Awards. Insegnante abilitato "La casa del batterista" e direttore della sede ufficiale di Torino del circuito nazionale. Ha accompagnato diversi artisti in molti contest come Heineken Jammin Festival, International Pop Overthrow, Premio Musicultura (Ex premio Recanati), Cornetto Free Music, Coca Cola Contest, Rock Targato Italia, etc. con partecipazioni radio/televisive da Rock TV a Rai Due, da Radio Due a Sky, RTL 102,5, ecc. Ecco alcuni tra i musicisti e professionisti del settore con i quali ha collaborato, live e/o in studio: Tony Levin, Roberto Diana, All the Mornings of the World (Heineken Jammin Festival 2012 finalist), Alessia D’Andrea, JP Cervoni, i Vincent, Stephan Zeh, Elisabetta Coraini, Rick Romano, Vince Tempera, James Raymond, Brian Ray, Stefano Olla, Lowlands (tour europeo “Gypsy child Tour 2011”), Florian Opahle, Ive (finalista all’Eurovision 2009), Franco Catricalà, Ivan Battistella, “Rigo” Righetti, Dj Molella, Emanuele Frusi, Simone Borghi, Timerec e molti altri.

2 thoughts on “La formazione in un anno particolare come questo

  • User Avatar Ivano Gruarin

    Bella riflessione Alex, condivido pienamente!
    Non è per nulla facile ripensare il nostro settore.
    Per certi versi è stata una bella scoperta l’uso della tecnologia e il doversi rimettere in gioco ricalibrando il mio modo di svolgere la lezione, per altri non riesco ancora a raccimolare i pezzi saltati e ripensare a riassemblare il Puzzle…temo sia cambiato il disegno! Ci vuole molta determinazione per uscire interi e sani da questa situazione.
    Per fortuna la Musica è una grande via d’uscita e alimenta sogni e speranze in un mondo migliore. È così da sempre e oggi più che mai ci rendiamo conto del suo potere antidepressivo e coinvolgente.

    • La chiave di tutto è non tentare di applicare vecchi metodi a nuovi mezzi e tecnologie. Se cerchi il suono di una 12 corde, dopo averla venduta e averla cambiata con una 6 corde… Non troverai mai quello che cerchi…

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