Dimmi che piatto vuoi e ti dirò chi sei
Anche se ad un primo sguardo i piatti possono sembrare quasi tutti uguali, se li osserviamo meglio, ma soprattutto se li ascoltiamo, scopriremo che ne esistono una varietà infinita. Si dice infatti che ogni piatto è unico e in effetti anche due crash della stessa linea, con le stesse dimensioni e caratteristiche, possono suonare leggermente diversi. Perciò, dimmi che piatto vuoi e ti dirò chi sei…
Materiale e tipi di piatto
Quasi tutti i piatti professionali sono prodotti in bronzo B20 (80% rame e 20% stagno).
Un set può essere composto da diversi tipi di piatti (hi-hat, ride, crash, splash, china, stack, piatti effetto, piatti da pizza… no scusate, articolo sbagliato) a seconda delle necessità musicali.
Oggi vorrei parlare delle caratteristiche fisiche dei piatti e di come queste influiscono sul suono.
Caratteristiche fisiche e loro effetti
Size (dimensioni)
Si intende il diametro misurato in pollici (inches). Più è grande, più il piatto avrà un pitch (tono/intonazione) basso e scuro. Inoltre avrà un volume e un sustain (durata del suono) maggiore. Più è piccolo, più avrà un pitch alto e brillante, e volume e sustain minori.
Misure tipiche:
- Hi-hat: 13″ – 16″
- Ride: 20″ – 24″
- Crash: 14″ – 20″
- Splash: 6″ – 12″
Ascolta le differenze:
Profile
Possiamo dire che indica quanto è piatto il piatto. Si tratta della distanza verticale dell’arco che va dal fondo della campana fino al bordo. Un profile alto determina un pitch alto e un attacco veloce e viceversa, un profile basso determina un pitch basso e un attacco più lento.
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Weight (peso)
E’ determinato dallo spessore. I piatti sottili sono più scuri di quelli spessi, che invece sono più brillanti.
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Bell size
Le dimensioni della campana influiscono sul pitch e sul volume. Un piatto con una campana piccola è abbastanza controllato, e ha volume e pitch più bassi. All’aumentare delle dimensioni della campana, il volume aumenta, così come il pitch e il sustain.
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Bell treatment
Una campana che non viene tornita (raw bell) renderà il suono più tagliente, aumentando il volume e il sustain. La tornitura diminuisce la massa della campana e rende il volume più controllato.
Hammering (martellatura)
Influisce sul modo in cui le vibrazioni sonore si muovono attraverso il piatto. Se è fitta occorrerà colpirlo con più energia per ottenere un suono aperto, ma in compenso ne aumenta il volume, il pitch e l’attacco sarà più deciso. Una martellatura poco fitta permette alle vibrazioni di diffondersi più facilmente e determina un pitch più scuro e un attacco più morbido.
Lathing (tornitura)
E’ il processo con cui il piatto viene “sbucciato” della parte grezza più esterna. La tornitura sulla parte superiore rende il suono del piatto più chiuso, contrariamente alla tornitura sulla parte inferiore, che lo rende più aperto. Di conseguenza, il rapporto tra la tornitura superiore e inferiore regola la tensione complessiva del piatto.
In generale un piatto tornito ha maggiore volume, sustain e un suono più aperto e brillante. Un piatto non tornito ha volume minore e sustain minori e un suono più chiuso e scuro.
Holes (buchi)
Alcuni piatti possono avere dei fori, che variano di numero e dimensione a seconda del modello. I fori ne diminuiscono la massa e cambiano il modo in cui si propagano le onde sonore. I piatti bucati sono anche detti “trash cymbals” a causa del suono “sporco” e acido. Hanno un attacco morbido e poco sustain.
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Conclusioni
Chiaramente è impossibile prevedere esattamente il suono di un piatto senza suonarlo, ma conoscendo queste caratteristiche avrete più informazioni la prossima volta che ne vorrete comprare uno.
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Utilissimo e completo, grazie!
Grazie Fabio!
Molto interessante! Grazie Matteo 🙂
Grazie Guido!
Ciao Matteo, grazie molte: concetti chiari e concisi, ma più che esaustivi.
Io, personalmente, per la conoscenza tecnica che avevo dei piatti, l’ho trovato molto utile, anche grazie a quanto imparato con Alex!
Grazie Davide! Mi fa piacere!