Studenti

AUDIZIONE A SCUOLA

Salve a tutti, mi chiamo Emanuele Cocomazzi e sono un batterista. Frequento il corso di batteria da tre anni alla Perform School of music. Durante questo anno accademico ho avuto la possibilità, grazie alla fiducia del mio fantastico “coach” Alex Bonacci, di sostenere un’audizione a scuola per un progetto artistico. Purtroppo non sono stato selezionato ma in compenso mi porto dietro degli insegnamenti molto importanti che mi saranno sicuramente utili in futuro.

Emanuele Cocomazzi
Emanuele Cocomazzi

In un audizione, almeno nel mio caso, c’è sempre il dualismo tra l’essere preciso e coerente con il genere, e la libera espressione dettata dal nostro desiderio di dimostrare qual è il nostro background.

Questa volta ha prevalso l’ultima opzione e quindi, una volta conosciuti i brani da suonare, ho cercato di trasmettere il più possibile il mio gusto e il mio tocco in ogni canzone, anche se il genere richiedeva altre scelte musicali.

Ho capito, riguardando la mia performance tramite i video, che in alcuni contesti, come in questo caso, “LESS IS BETTER”.

Questo significa che un colpo in più può sporcare o macchiare il mood e anche che, per rivestire il ruolo di performer/turnista, a volte bisogna spogliarsi degli abiti che ognuno di noi porta addosso per indossarne altri in funzione di ciò che ci viene richiesto.

Tuttavia ho capito anche che la pratica ci aiuta sempre e che quei fill o uscite o riff che spesso buttiamo giù quando siamo da soli con il nostro strumento, in situazioni di “apparente ansia” o difficoltà, ci vengono in aiuto.

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Audizionando Pardon per le facce ma mi intrippo

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Emanuele Cocomazzi – Audizione

Ho imparato anche che registrarsi, o farsi registrare (come in questo caso dal buon Ivano Gruarin) è molto utile perché ci fa notare ogni piccola imperfezione e ci permette di perfezionare le nostre perfomance sotto tutti i punti di vista.

A me ad esempio, non garbano affatto le espressioni facciali che assumo quando suono (specialmente sotto stress come in questo caso). Ma non penso ci sia soluzione a questo. Quindi continuerò a concentrarmi sulle mani.

Logicamente mi sono divertito un casino e consiglio calorosamente a qualsiasi musicista di provare un’esperienza del genere. Ringrazio ancora il mio coach e auguro a tutti “buona musica”. Perché alla fine, solo lei ci potrà salvare dalla disperazione in questa quarantena!

Emanuele Cocomazzi

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