Artisti allo sbaraglio
Gusti musicali: percezioni e (pre)giudizi
La rubrica dedicata all’ascolto consapevole: perché ti piace una canzone? Perché non sopporti quel genere? Non ti piace o non lo capisci?
E se non lo capisci, è perché non hai consapevolezza del suo linguaggio?Un viaggio nella comprensione dell’ascolto dei brani,
La redazione di BLOM
a cura di Nicolò Ugolini
Un pezzo trap?
Il brano di cui ci occupiamo oggi si intitola “Pezzo trap” ed è stato scritto dal rapper Gemitaiz in collaborazione con Fabri Fibra nel 2018. Il titolo provocatore di per sé basta a far capire l’intento provocatorio della canzone.
La trap è al giorno d’oggi uno dei generi di musica più ascoltati, ma anche uno di quelli più inflazionati. Gli artisti di questa musica sembrano spesso perdere la propria potenza creativa, limitandosi a riciclare espressioni e frasi che perdono progressivamente il loro significato.
È questo il senso dell’attacco di Gemitaiz nella prima parte del ritornello:
Lo sai rimango sempre qua
Pezzo trap – Gemitaiz
Fino a quando lei non se ne va
Resto da solo ma
Ne fumo una e scrivo questa qua
Ritornano i soliti cliché, dal consumo di droghe alle donne passando per l’artista isolato che in tutta solitudine scrive la propria musica. La evidente sconnessione tra le strofe è però il segno dell’intento ironico, se non polemico, nei confronti di un genere musicale e di un gruppo di artisti per i quali sbiadisce sempre di più il legame con quel contesto ostile nel quale la trap prende forma.
Ironia e dissing
Lo scherno di Gemitaiz è ribadito nella seconda parte del ritornello.
Ho scritto un prezzo trap
Pezzo trap – Gemitaiz
Anche se non so come si fa
Uh uh un pezzo trap
Mi sono svegliato e ho scritto un pezzo trap
Ancora una volta torna il tema dell’ironia se non della polemica nei confronti dei cosiddetti trapper. L’accusa neanche troppo velata è quella di dilettantismo: chiunque, anche chi non ha alcun talento o capacità musicale, può scrivere un pezzo trap. Questo può dipendere in parte dalle notevoli possibilità che ha quasi chiunque, al giorno d’oggi, di mettere le mani su software di produzione musicale e di produrre in breve tempo i propri brani.
Un altro aspetto riguarda invece i mezzi principali di diffusione della trap, ossia i social media e piattaforme di streaming e di condivisione video come YouTube. Lì dove tutti vedono tutti, tutti emulano tutti, indipendentemente dal fatto di esserne capaci. L’ultimo verso del ritornello sembra riprendere esattamente quest’idea.
Ironia e dissing?
Tuttavia, proprio in queste ultime parole si potrebbe nascondere qualcosa di più. Oltre al tema del dilettantismo diffuso e dell’inflazione di un genere che hanno caratterizzato (e continuano a farlo) l’ambiente musicale, si potrebbe rileggere sotto una nuova luce questo verso. In particolare, potremmo pensare che appena sveglio, immediatamente dopo essersi svegliato il nostro amico Gemitaiz si sia messo a scrivere.
Più che dallo spettro del dilettantismo, l’artista di oggi sembra essere perseguitato anche da quello della rapidità e della velocità alla quale è costretto a lavorare. Quest’ansia onnipresente, l’ossessione di non perdere tempo diventa la molla che spinge l’artista a scrivere qualcosa, ma qualsiasi cosa. Si passa dalla musica come necessità espressiva alla musica come prodotto confezionato in fretta e furia con il principale, se non l’unico, obiettivo di vendere.
Questo è un “segno dei tempi” che questo brano riporta. Nel richiamare ancora questo tema, la strofa successiva sembra associarlo ad almeno altre due questioni: il successo e i modi per raggiungerlo.
Ancora, due segni del nostro tempo che proveremo a vedere più da vicino.